Situato su un altura di circa 300 metri slm, Sticciano gode di una straordinaria vista sulla Maremma che gli consente anche la vista sul mare. Sticciano (detto anche Sticciano Alto in contrapposizione con il paese a valle lungo la ferrovia Sticciano Scalo ) è un borgo medievale di notevole valore, con case in pietra e vicoli suggestivi La sua storia ha inizio nel periodo precedente all’anno 1000. Vi si trova splendida chiesa del Xll secolo intitolata alla SS. Concezione più nota come Pieve di S. Mustiola

L’intero territorio dell’antica corte di Sticciano e‘ stato oggetto di sentenze passate in giudicato che hanno definito ogni questione relativa agli usi civici. Risalgono principalmente al periodo di Vittoria vedova di Enea Piccolomini che volle dare nuovo impulso alla vita di Sticciano e per questo stipulo’ un accordo di buona convivenza con 35 famiglie residenti che prevedeva la cessione di terreni e franchigie agrarie.

Per la precisa definizione dei terreni soggetti ad uso civico e‘ stato necessario riportare sull’attuale planimetria catastale tutti i terreni che sono stati oggetto di liquidazione, che hanno dato luogo per distacco agli attuali 729.934,97 ettari di demanio civico

Ai terreni affrancati e liberi da usi civico oggi si deve confermare l‘ aggiunta di un’area intorno al Castello di Sticciano corrispondente ai Confini, cioe’ a quella zona che esisteva intorno ai castelli nella quale venivano praticate solitamente la coltivazione di orti vigne ed uliveti; qui non si praticava il legnatico ed il pascolo era impedito con protezioni, quali le chiuse con siepe provata di cui si accenna nel 1771.

La costituzione degli Usi Civici di Sticciano avviene in seguito alla transazione con proprietà Mario Tolomei di Lippa ( sentenza del 30-12-1953 / 06-03-1954 ), transazione Armenti ( approvata con Decreto MAF del 21-02-1956 ) e transazione San Protaso ( approvata con Decreto MAF del 02-07-1956 ) ;

terreni di proprietà dell‘ASBUC circa Ha. 729 di cui: Ha. 133 seminativi
Ha. 482 boschi
Ha. 19 oliveti
Ha. 16 impianto arboreo
rimanenza pascolo cespugliato, tare e incolti;

Gli attuali beneficiari, possessori quindi di una propieta‘ collettiva, sono gli abitanti della Frazione, circa 721 utenti ( votanti ultime elezioni del 2013).Essi sono organizzati e amministrati da un Comitato di Gestione composto da 5 consiglieri ( tra cui viene eletto ii Presidente) eletti ogni 5 anni dalla popolazione

personale dipendente:
3 unità operai a tempo indeterminato
1 o + unità operai a tempo determinato nell’arco dell’annno nei periodi in cui occorre più mano d’opera (semina raccolta pomodori cereali e girasoli, raccolta olive e taglio legna)

1 impiegato par-time;
Attività principali :
Cereali e girasoli, coltivazione pomodori, produzione olio d’oliva, attività forestale e estrazione sughero. Gli usi civici sono i diritti spettanti a una collettività organizzata e insediata su un territorio, di trarre utilità dalla terra, dal boscho e dalle acque. l diritti di uso civico sono distinti in due classi:1° classe – diritti essenziali: esercizio personale e riconosciuto necessario per i bisogni vitali; vi appartengono i diritti di pascolare e abbeverare il proprio bestiame, raccogliere legna per uso domestico o di personale lavoro, seminare mediante corrisposta al proprietario,2° classe – diritti utili: comprendono in modo prevalente carattere e scopo di industria. Vi appartengono, congiunti con i diritti cli 1° classe o da soli, i diritti di raccogliere o trarre dal fondo altri prodotti da poterne fare commercio, i diritti di pascolare in comunione del proprietario e anche per speculazione; ed in generale i diritti di servirsi del fondo per ricavarne vantaggi economici, che eccedano quelli che sono necessari al sostentamento personale e famigliare.Riferimenti normativi
L. 16 giugno 1927, n. 1766
Contiene le disposizioni da osservare per l’accertamento e la liquidazione generale degli usi civici e di qualsiasi altro diritto di promiscuo godimento delle terre spettanti agli abitanti di un Comune, o di una frazione di Comune, e per la sistemazione delle terre provenienti dalla liquidazione suddetta e delle altre possedute da Comuni, università ed altre associazioni agrarie, comunque denominate, soggette all’esercizio di usi civici.RD. 26 febbraio 1928, n. 332
Regolamento per la esecuzione della L.16.6.27. n.1766
ll Comune di Roccastrada rappresenta un territorio unico nella provincia di Grosseto; con i suoi 28.000 ettari e i suoi 10.000 abitanti, racchiude un paesaggio straordinariamente vario, dalla pianura che si estende fin al mar Tirreno con seminativi, vigneti e pascoli fino alla bassa montagna e alle colline su cui si ergono ancora splendidi borghi medievali. Questa varietà si traduce anche in ambienti di eccezionale valore naturalistico, come quelli preservati nelle riserve naturali lungo il torrente Farma